Lanzarotto Malocello e l'isola di Lanzarote
Isola ti desti ad ogni aurora
e scopri una “Nereide” addormentata
sull’arena ove paga si ristora,
dalle onde dell’oceano baciata.
Il sole amico con tatto t’indora
e lieta attendi la luna argentata.
Dalla costa di Genova col vento
propizio navigò verso confini
ignoti un navigante nell’intento
d’andare incontro a reconditi fini.
Dopo perigli fu pago dell’evento
dell’approdo tra bianche onde e i delfini.
Splendida ti vide il navigatore
“Lanzarotto”,a cui devi nome e sorte.
Lanzarote, va fiera del tuo attore;
egli, animato da spirito forte
e volontà, fu il tuo scopritore
e alle isole sorelle aprì le porte.
Lanzarote ti ostenti da “Gran Dama”:
ben lo si vede pure da lontano.
La tua bellezza soddisfa chi ti ama.
L’amicizia è virtù del Canariano:
l’ospite viene avvolto nella trama
d’una vita serena e anche alla mano.
I tiepidi alisei sul litorale
accarezzano l’isola e i gabbiani,
mentre il sole completa il rituale,
da Orzola fini al parco dei vulcani.
Il tutto sotto un cielo sempre fatale
da far scordare i paesi lontani.
(Giancarlo Scarlassara)