Blog. Società Dante Alighieri

Comitato delle Isole Canarie

La cultura unisce memoria storica e progresso

Nel mese di ottobre 2023 nell’isola di lanzarote la società dante alighieri-comitato delle isole canarie organizza la prima edizione della “settimana della cultura italiana”

Nuova luce sulla sorte dei coraggiosi fratelli Vivaldi da un inedito manoscritto medievale: furono loro i primi a circumnavigare l’Africa

La spedizione dei navigatori genovesi Vadino e Ugolino Vivaldi ha rappresentato un episodio mitico e ammantato di grande mistero, intrapresa nella primavera dell’anno 1291 con l’intento transoceanico di raggiungere le Indie attraverso la circumnavigazione dell’Africa. La notizia dell’impresa di viaggio dei fratelli Vivaldi ci era giunta, fino ad oggi, soltanto attraverso gli Annales di Genova scritti dal cronista Jacopo Doria,articolata nel seguente passo:

Riscrivere la storia: il “Nuovo Mondo” e l’ “era   moderna” iniziano con la riscoperta dell’Arcipelago Canario da parte di Lanzarotto Malocello

In tutti i nostri convegni sulla riscoperta delle Isole Canarie ho sempre sostenuto che un capitolo della storia va riscritto: l’inizio dell’età moderna e del “Nuovo Mondo” va fatto risalire al 1312 (anno della riscoperta delle Isole Canarie), cioè al 180 anni prima del 1492 (anno della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo e data di riferimento ai giorni nostri per segnare la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna).

Lanzarotto Malocello e l’isola di Lanzarote​

Isola ti desti ad ogni aurora
e scopri una “Nereide” addormentata
sull’arena ove paga si ristora,
dalle onde dell’oceano baciata.
Il sole amico con tatto t’indora
e lieta attendi la luna argentata.

11 settembre: per ricordare

Città simbolo detta ”Grande Mela”
da voli d’odio hai avuto tanto orrore
che ha lacerato il tuo nobile cuore;
d’un fiato fatta nave senza vela.
Come occhi tristi abbozzati su tela
son le tue luci mute di dolore.

Andar per mare…quinta puntata.

Un angolo di rilievo tra i cartografi del medioevo lo dobbiamo dedicare al Carignano. Siamo intorno alla metà del XIII secolo quando nacque e lo si deve ricordare nella storia della cartografia in quanto ha compilato e firmato una carta che rappresenta le coste del Mediterraneo, del Baltico, del ma Nero, del mar d’Azov, le coste dell’Africa settentrionale e dell’Asia, ma anche l’interno dei territori con località, fiumi, monti.

Andar per mare… Quarta puntata. Pietro Vesconte

Continuiamo il nostro viaggio per mare attraverso le carte-portolano.
Vi avevo lasciato un po’ di tempo fa con la Carta Pisana, oggi riprendo il cammino.
Come ho detto nei precedenti articoli le carte-portolano erano strumenti soprattutto in uso tra i mercanti per la loro necessità di un porto sicuro e la loro sicurezza ed è per questo che la loro compilazione si diffuse molto presto.

Un monumento para el redescubridor de Lanzarote

Escribe el tinerfeño Antonio Rumeu de Armas, el que fuera director de la Real Academia de la Historia, Catedrático de Derecho y Filosofía y Letras y medalla de Alfonso X el Sabio, en las Primeras Jornadas Rubicenses, en Yaiza, (1998) que no se explica como Lanzarotto Malocello, el primer personaje histórico que se estableció en la isla, permaneciendo más de veinte años, aún no cuente con un monumento o reconocimiento público en Lanzarote, cuyo nombre, precisamente, procede del navegador y explorador genovés. Cuenta también el historiador y académico canario- español, que en la Biblioteca Nacional de Paris, se conoce a Lanzarotto Malocello, porque existe un mapa del cartógrafo mallorquín, Angelino Dulcerft, donde pinta por primera vez en el Atlántico, dos islas, la de Lanzarote y Fuerteventura, y las pinta, además con un detalle curiosísimo: el escudo de Génova. “La isla de Lanzarote aparece siempre pintada de plata con una cruz roja, característica del emblema heráldico de la región italiana de Génova”. Afirma también Rumeu de Armas, que Lanzarotto Malocello estuvo en las islas, con toda seguridad, en las primeras décadas del siglo XIV: “rompiendo así las tinieblas de un pasado prehistórico y señalando ya un hito en la historia de las Islas Canarias”. Fue el Papa romano Clemente VI quien tomó la importante decisión de crear el Principado de la Fortuna en las Islas Canarias, en 1344, por eso también se le denomina las “Islas Afortunadas”. El escritor español B. Bonnet afirma que no fue Jean de Bethencourt el primer descubridor-conquistador del archipiélago canario, sino Lancelot Maloisel (Lanzarotto Malocello) en 1312 y que construyó una fortaleza, donde existe el Castillo Guanapay (Santa Bárbara) en Teguise. 

Una parola, due significati (o anche tre)

Noi italiani siamo convinti che lo spagnolo, o meglio il castigliano, per noi sia facilissimo; perché sono quasi uguali la sintassi, la grammatica e… le parole. Convinzione limitativa, soprattutto per quello che riguarda le parole.

Andar per mare… terza puntata

Prima di parare della Carta Pisana vorrei spendere due parole sulla bussola, strumento molto piccolo, ma importantissimo e, soprattutto, molto utile.
È lo strumento più antico per orientarsi a bordo delle navi in mancanza di altri punti di riferimento, infatti l’ago della bussola, qualunque sia la posizione, indica sempre il nord.

La Lonza in Dante… ”morte comune e delle corti vizio”

Non dobbiamo azzardare  interpretazioni arzigogolate o fantasiose sulle tre fiere. Nessun dubbio dobbiamo avere sul  Leone (superbia) e sulla Lupa ( cupidigia-avarizia). Per quanto riguarda la Lonza ascoltiamo piuttosto Dante, che fa parlare Ciacco della sua Firenze nel VI canto dell’Inferno. 

La regina Sibilla, tra leggende e letteratura

Tra Umbria e Marche, in quello che è l’attuale territorio del Parco nazionale dei Monti Sibillini, si tramandano tuttora antiche storie, legate alla tradizione esoterica: dalla Sibilla appenninica che predisse la nascita di Gesù Cristo all’imperatore Augusto, fino alla vedova Angeruta che predisse al cardinale Alessandro Farnese l’ascesa al soglio pontificio.

Dante e i suoi tempi

Al finire di questo settecentesimo anno dalla morte di Dante Alighieri, ci piace proporre un piccolissimo e schematico riassunto di quali furono la sua vita, le sue opere e i suoi tempi.

Andar per mare dall’antichità a…

“Lo spettacolo del mare fa sempre una profonda impressione. Esso è l’immagine di quell’infinito che attira senza posa il pensiero e nel quale senza posa il pensiero va a perdersi”. 

Il vino nella cultura classica. Viaggio nel mito: da Noè a Dioniso

Il vino come opera d’arte e l’apertura della bottiglia quasi una cerimonia per gustare il prezioso nettare, frutto della vite e del lavoro dell’uomo. La storia che conduce dai pithoi all’orcio, dalla kylix al calice, dall’ oinochòe al decanter è lunga, ma unico è il protagonista: il vino, nettare degli dei. Iniziamo a percorrere insieme le strade di Palestina e Grecia, prima di approdare a Roma in un ideale viaggio nel tempo, nello spazio e nelle tradizioni arcaiche. 

Dante ad usum Delphini

Celebramos este año el setecientos aniversario de la muerte  de Dante Alighieri.  Su cara está en el verso de la moneda italiana de dos euros, y ante estaba en la de quinientos liras. Así como la cara de Miguel de Cervantes está en las monedas españolas de 10, 20 y 50 céntimos. Pero, no es solo estar en las monedas que une Cervantes y Dante. 

Andar per mare… parte 2

Il termine portolano deriva dal latino portus e altro non era se non un manuale per la navigazione costiera la cui compilazione era basata sull’osservazione e sull’esperienza. Praticamente erano istruzioni delle quali non potevano fare a meno coloro che volevano andar per mare.

Sono un volontario?!

Per i pochi che non lo sanno il Volontariato sociale è da anni considerato parte integrante dello sviluppo del bene comune in moltissimi Paesi del mondo e aiuta il prodotto interno lordo dell’economia dello Stato. Ha di fatto sostituito il Welfare State dimostrando che le strutture solidaristiche solide sono quelle che nascono dall’adesione dei cittadini più che calate da sistemi burocratici pesanti e paralizzanti.

Bomarzo, il parco dei mostri e la Divina Commedia

È un piccolo paese in provincia di Viterbo arroccato su uno sperone di tufo originato dalle colate laviche dell’apparato Cimino. Le pendici delle piccole zone pianeggianti sono costituite da blocchi delle argille che, col tempo, si sono disgregate a causa degli eventi atmosferici e tali blocchi sono stati utilizzati dagli abitanti del sito sin dai primordi, ma anche nel periodo etrusco, romano e medievale per i comuni usi della vita sociale.

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